Solo l’esame autoptico, previsto nelle prossime ore, chiarirà definitivamente le cause del decesso di Giuseppe Rago, l’operaio 62enne originario di Sibari ma residente a Villapiana precipitato martedì scorso in un burrone del Rione Pio XII non lontano dal centro cittadino. È la novità sostanziale che emerge a seguito delle investigazioni dell’Arma condotte dalla Compagnia di Castrovillari, capitano Pasquale Del Prete, di concerto con la Procura del Pollino. A tale proposito la salma del malcapitato, sottoposta a sequestro, si trova presso l’obitorio del “Ferrari” in attesa dell’autopsia.
In relazione agli elementi raccolti e tenuto anche conto dello stato attuale del procedimento in fase di sviluppo investigativo, è stato accertato che l’uomo stava lavorando alla costruzione d’un muro perimetrale. Le prossime ore, quindi, potrebbero svelare la dinamica dell’accaduto e soprattutto perché l’operaio sarebbe finito in quel burrone profondo circa quaranta metri. La morte accidentale per eventuale perdita dell’equilibrio potrebbe essere una delle cause ma gl’investigatori non escludono la possibilità che qualcuno l’abbia spinto volutamente di sotto o che, in ultima analisi, lo stesso abbia voluto farla finita, ipotesi al momento fra le meno probabili.
Quel che è certo riguarda la segnalazione di scomparsa del 62enne pervenuta alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Castrovillari. È stato il figlio, preoccupato dal mancato rientro a casa del genitore all’ora di pranzo e soprattutto perché il cellulare squillava a vuoto, ad allertare i militari dell’Arma. In seguito alla segnalazione i militari della Stazione di Altomonte e di San Donato di Ninea hanno rinvenuto il corpo esanime dell’uomo in una scarpata adiacente alla strada dove peraltro era parcheggiato il furgone di proprietà.
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