Il nuovo Piano rifiuti fa già discutere. Le opposizioni, in particolare, ne approfittano per enfatizzare alcune negatività su ciò che accade, secondo loro, in città. «Abbiamo appreso con un misto di preoccupazione e di giubilo che l’amministrazione Manna farà la “rivoluzione” nel settore della raccolta dei rifiuti nella città Rende», scrivono ad esempio dalla solita Federazione riformista. Preoccupazione, «perché un moto rivoluzionario implica sempre una violenza»; e giubilo, «se l’esito sarà il ritorno alla efficienza per un servizio gestito molto male in questi anni».
Per la Fed, invece di realizzare un risparmio, infatti, «la gestione del servizio ha provocato ai cittadini maggiori costi, mentre la città si presenta più sporca dal momento che lo spazio antistante ogni condominio è, ormai, una piccola discarica, a voler tacere delle cosiddette isole ecologiche che sono diventate un ricettacolo di sporcizia e di rifiuti abbandonati, in cui sguazzano topi ed insetti», spiegano in una nota. In cosa consiste «questa annunciata rivoluzione?», si chiedono. «A dire del bravo assessore al ramo, il moto rivoluzionario consisterebbe in maggiori controlli sull’utilizzo delle isole ecologiche, che saranno meglio custodite e sorvegliate ed, inoltre, sulla eliminazione dei famigerati mastelli che saranno sostituti dai cosiddetti “carrellati”. Dunque, la rivoluzione, fatta conoscere ai cittadini con un roboante annuncio, non è altro che la nostra tesi, sostenuta in questi anni, assolutamente contraria all’uso dei mastelli, che deturpano l’estetica della città», dicono i principiani.
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