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Cetraro, inchiesta sul clan Muto: fissato un nuovo processo d’appello

Riguarda i presunti esponenti del clan che avevano scelto l’abbreviato. La Cassazione aveva annullato con rinvio

Inizierà il prossimo 26 ottobre il nuovo processo d’appello per alcuni degli imputati dell’inchiesta “Frontiera” che avevano scelto il rito abbreviato. Nei loro confronti, la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza dei giudici di secondo grado in particolare in merito al capo di imputazione che riguardava l’associazione. Tra questi c’erano pure la moglie, i figli e il genero di Franco Muto, alias “il Re del pesce”. Nei giorni scorsi, la Terza sezione penale della Corte di appello di Catanzaro ha emesso un decreto di citazione in giudizio nei confronti di Fedele Cipolla, Franco Cipolla, Angelina Corsanto, Alessandro De Pasquale, Antonio Di Pietromica, Guido Maccari, Luigi Muto, Mara Muto, Carmine Occhiuzzi, Andrea Orsino e Alfredo Palermo.
Lo scorso 21 dicembre la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio a nuova sentenza della Corte d’appello per alcuni capi di imputazione. Tra questi c’erano anche Mara Muto e Andrea Orsino (rispettivamente figlia e genero di Franco Muto). La Corte di Appello di Catanzaro aveva inflitto una raffica di condanne confermando quasi totalmente, la sentenza di primo grado. Era stata, infatti, confermata in appello la sentenza anche per Luigi Muto, il figlio di Franco Muto che in primo grado si era beccato una condanna a 15 anni e 4 mesi di carcere. In abbreviato erano stati condannati anche le figlie di Franco Muto Mara e Sandra, la moglie, Angelina Corsanto, e il genero Andrea Orsino. Tutte confermate in Appello, con un solo sconto di pena di un anno per Mara Muto. L’inchiesta contro il clan Muto è stata coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.

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