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Operatori socio-sanitari, a Cosenza dietrofront sulle assunzioni

Manca la copertura economica e l’Ao si ferma

Una delle proteste degli operatori socio-sanitari nei locali dell’Azienda ospedaliera

Una trentina di Oss in graduatoria dopo l’ultimo concorso beffati dall’Azienda ospedaliera. Attraverso una Pec (protocollo n. 582 del 7 luglio) firmata dalla dirigente della Uoc Gru, Giovanna Galifi, erano stati chiamati a dare la loro disponibilità per l’assunzione a tempo determinato per un anno. Un contratto che nel tempo avrebbe potuto avere ulteriori sviluppi positivi. Alcuni di questi Oss pronti a rispondere presente balla chiamata dell’Azienda ospedaliera si erano pure licenziati dalle strutture (cliniche prevalentemente). Ma è successo che dopo questa mail è calata il silenzio. Qualcuno che aveva dato la propria disponibilità ha chiamato all’ufficio personale in Azienda per avere notizie. Ed ha appreso del dietrofront perché non si era certi della disponibilità dei fondi. E che era stato posto un quesito alla Corte dei Conti per sapere se c’era la possibilità di procedere con le assunzioni. Non andava fatto prima questo passaggio? Perché la Regione continua a parlare di assunzioni a tempo indeterminato quando invece in taluni casi non ci sono le condizioni per prendere personale a tempo determinato salvo poi aumentare i compensi ai manager della Sanità? Senza pagare premio produttività 2021 e indennità Covid. Tra l’altro in un periodo ancora critico sul fronte dell’emergenza Covid tanto che per carenza di personale molti operatori socio-sanitari hanno dovuto rinunciare alle ferie.

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