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Cosenza, covid in discesa lenta con troppi ricoverati e ancora tanti decessi

Ieri 342 casi e cinque morti. In corsia ancora 100 pazienti due dei quali sono in Terapia intensiva

Agosto ha ridotto l’arroganza del virus ma non lo ha ancora spento. La discesa è lenta anche se i numeri sono confortanti dopo averlo visto crescere pericolosamente tra giugno e luglio. Il Covid, adesso, sembra più rilassato (ma fino a un certo punto) nelle stime ufficiali dell’Asp. Ieri, nonostante la modalità ponte di Ferragosto già attivata, sono state messe a referto 342 nuove diagnosi con due nuovi ricoveri. Va spegnendosi la pressione sui servizi assistenziali del Cosentino (l’“Annunziata” e i reparti di Rossano e Cetraro) con 17 ricoverati in meno (16 nei reparti ordinari e 1 in Rianimazione). Certo, ne restano ancora tanti in corsia con (o per) Covid, ben 100 (98 in area medica e 2 in terapia intensiva) che continuano a impegnare strutture e personale sanitario. Numeri che non consentono di ritenere endemica la circolazione del virus ma che confermano, invece, lo scenario pandemico. La contabilità del dolore nel Cosentino non si è, praticamente, mai fermata. Neanche adesso che il Covid sembra meno arrogante. Ieri sono finiti a referto altri cinque morti (uno dei quali, però, risalente a giovedì e riferito a un paziente intubato nella Terapia intensiva del Policlinico “Mater Domini” di Catanzaro) di cui uno in Rianimazione. Nell’ultima settimana si sono arresi, complessivamente, 21 persone. Con il virus o per il virus. La frazione più ampia dei decessi è costituita da anziani, i più esposti alle conseguenze patologiche.

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