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Scuola Cosenza, completato l'iter di scelta delle sedi. Greco (And): “Emerse criticità”

Oggi alle 14.00, con la scadenza del termine per la scelta delle sedi, si è completata formalmente la procedura di formazione delle graduatorie dei docenti per le supplenze provinciali e presto, dopo la conclusione delle operazioni annuali di mobilità dei docenti di ruolo, verrà avviata, la fase di conferimento degli incarichi.
Durante la procedura di formazione delle nuove GPS sono emerse molte criticità, alcune già note con la prima edizione delle GPS del 2020. Molti gli errori commessi sia dagli uffici che hanno curato la procedura, sia da parte degli interessati, tanto che nei giorni scorsi il prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, si è rivolto al ministro dell’Istruzione affinché intervenisse sugli uffici provinciali e sulle scuole che curavano la valutazione delle domande affinché utilizzassero ogni strumento consentito dall’ordinamento giuridico per correggere/rettificare dati e punteggi determinati da errori evidenti nella compilazione delle domande che avevano portato ad escludere la valutazione di titoli posseduti e alla perdita dei relativi punteggi.

“Il nostro intervento – afferma il prof. Francesco Greco - anche per l’ampia diffusione sulla stampa, ha certo contribuito ad orientare gli uffici provinciali e le scuole nel delicato compito di valutazione delle domande. Ricordiamo che questi uffici hanno dovuto trattare migliaia di domande, un irrigidimento su posizioni esasperatamente formali non potevano che creare situazioni esasperatamente gravi per tanti che, per una svista nel non contrassegnare una casella pur possedendo il titolo già dichiarato, potevano essere superati in graduatorie da persone con minori titoli. Così, purtroppo non è avvenuto in alcune province ove gli interessati hanno dovuto scontrarsi con il muro di gomma di una burocrazia sorda, addirittura anche ai suoi stessi errori, per cui altro non rimane che il ricorso al giudice amministrativo, con dispendio di risorse anche per lo Stato che si vedrà chiamato in causa perché alcuni “solerti” funzionari semplicemente ignorano gli strumenti del procedimento amministrativo, cruciali anche per la formazione di queste graduatorie. In molte altre province, per come da noi invocato, è stato accolto lo strumento del cosiddetto “soccorso istruttorio” e sono state corrette situazioni che hanno evitato drammi e contenziosi.
Le numerose segnalazioni che ci erano pervenute, a seguito della pubblicazione delle graduatorie, mettevano in luce tanti, troppi errori. Molti di questi erano sanabili perché attenevano alla mera ripetizione di dichiarazioni di titoli già rese dagli interessati o già in possesso dell’Amministrazione. Una situazione che, a nostro avviso, andava gestita con oculatezza e attenzione perché sono in gioco possibilità concrete di opportunità di lavoro. Per questo abbiamo scritto al ministro che occorreva attivare, ove ne ricorrevano le condizioni, il cosiddetto soccorso istruttorio, previsto in via generale dall'art.6, lett. b), legge 7 agosto 1990 n. 241. L’Amministrazione non poteva limitarsi di fronte ad errori sanabili a rispondere con un generico e formale rinvio al giudice amministrativo, ma aveva il preciso dovere di attivare il soccorso istruttorio, invitando gli interessati a completare o a fornire chiarimenti in ordine a certificati, documenti e dichiarazioni già rese nei moduli della domanda compilata sulla piattaforma telematica Istanze Online del Ministero dell’Istruzione.”

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