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Francavilla Marittima, bambini abusati: è aspro il cammino verso la normalità

Lo raccontano i responsabili della “Casa di Zaccheo” che accoglie sette piccoli vittime

C’è un cuore che batte nel cuore della Sibaritide. È nel petto di Francavilla Marittima e si chiama “Casa di Zaccheo”, Centro specialistico per la cura e la protezione di bambini e adolescenti in situazioni di maltrattamento. È gestito dalla fondazione “Casa della Provvidenza Rovitti” ed è iscritto all’Albo regionale delle strutture socio assistenziali. È stato voluto nel 2019 dal vescovo di Cassano all’Jonio, Francesco Savino, che è presidente della fondazione “Rovitti”. «Gli abusi sono un segno dei tempi, ci interrogano e chiedono il nostro impegno. In quei bambini vedo Cristo crocifisso», commenta il presule.
Una speranza chiamata affido Sono sette i bambini accolti al momento, da 10 a 17 anni, tutti vittime di maltrattamenti e abusi. Sono temporaneamente stati dati in affido perché obiettivo della “Casa di Zaccheo” è riportarli a una vita normale, aiutandoli a superare i drammi vissuti per ritrovare una normalità. Una bambina è già rientrata a inizio agosto e con ogni probabilità resterà a Francavilla poiché il periodo nella famiglia affidataria non ha dato i risultati sperati. Due sono ancora a Napoli e forse invece rimarranno lì perché giungono riscontri molto positivi, così come dalla piccola adesso a Reggio Calabria, mentre saranno da valutare altri bimbi che hanno trascorso l’estate con nuclei residenti in vari centri del Cosentino.

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