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Amantea, fuoriuscita di liquami: sigilli agli impianti della rete fognaria

Si dovrebbe trattare di sversamenti causati da malfunzionamenti tecnici e arrivati anche in mare. Il sindaco Vincenzo Pellegrino, secondo “rumors” da confermare, si sarebbe rivolto alla Procura della Repubblica

I militari della sezione di Amantea del Comando della Capitaneria di Porto di Vibo hanno posto i sigilli a diversi impianti di sollevamento della rete fognaria della città. Si tratta, nello specifico, delle idrovore che trasportano i reflui verso il mega depuratore di Nocera Terinese.

Già da alcuni giorni, ad onor del vero, erano giunte delle segnalazioni agli organi competenti per la presenza di liquami in aree non consone, come ad esempio la pista ciclabile. Sembrerebbe, ma non vi sono al momento indicazioni da parte del sindaco Vincenzo Pellegrino in merito, di malfunzionamenti tecnici che avrebbero comportato il rilascio nell’ambiente di liquami non depurati. Alcuni di questi sversamenti, nelle ipotesi della Guardia Costiera, sarebbero terminati anche in mare. Una problematica già riscontrata più volte in passato a causa di un sistema di depurazione certamente fragile e complesso. Dalla casa comunale si apprende inoltre che il primo cittadino, insieme ad alcuni componenti dell’esecutivo, si sarebbe recato spontaneamente presso la Procura della Repubblica per rilasciare dichiarazioni spontanee sull’accaduto. Un “rumors” tutto da confermare.
Tra impianti obsoleti, dirigenti distratti e quadri elettrici non aggiornati, fino a questo momento, il mega depuratore consortile che accoglie oltre che Amante e Nocera Terinese anche Falerna e Belmonte Calabro ha fatto sempre parlare di sé. Si attendono ora le decisioni della magistratura in merito. La sensazione è che le pagine di questo libro già letto si siano appena aperte.

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