
Una Casa comunale con sempre più spazi dilatati, scrivanie vacanti e armadietti svuotati. Persino la Segreteria del sindaco, collocata al primo piano di Palazzo dei Bruzi, risente della carenza di personale, pronta a salutare due figure storiche afferenti a quell’Ufficio poiché in procinto di godersi la tanto sospirata pensione.
È così da tempo nelle stanze del Municipio, dove la pianta organica presenta numeri risicatissimi, mai così bassi registrati negli ultimi venti anni e tali da richiedere interventi straordinari da parte dell’amministrazione, stretta nelle maglie di un dissesto che non permette, almeno nell’immediato, di ricorrere ai concorsi.
Oggi la mappa dei dipendenti conta qualcosa come trecento addetti ai lavori (una novantina indossa la divisa di vigile urbano), quando all’epoca in cui si insediò l’allora sindaco, Mario Occhiuto (nel 2011), ne annoverava circa seicento, molti ma molti di meno rispetto al periodo contrassegnato dalla consiliatura targata Giacomo Mancini (1.200 circa).
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