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Cosenza, l’Annunziata assume 13 medici. Ben otto per il Pronto soccorso

Picarelli (Fismu): «Buon inizio, la via dei concorsi è quella giusta». Ma il Centro trasfusionale, a corto di personale, rischia la chiusura

L’ingresso del pronto soccorso all’Annunziata di Cosenza

La sanità in Calabria non è più in grado di garantire il sacrosanto diritto all’assistenza. La necessità di ridurre le spese ha reso la sanità ancora più cieca e sorda e sempre meno capace di vedere o di sentire il lamento dei malati che invocano su barelle o sedie fatiscenti il loro diritto all’assistenza e alle cure. Ed è così che l’“Annunziata” è scivolata in fondo al baratro con livelli d’assistenza che in alcuni reparti non possono essere garantiti. Nel Pronto soccorso si vive la tragedia di un sistema in prognosi riservata. Il Centro trasfusionale, addirittura, è a rischio chiusura con 5 soli medici in servizio giorno e notte, senza riposo, e senza ferie. L’eventuale chiusura del servizio avrebbe conseguenze devastanti sul funzionamento dell’intero ospedale.

Il commissario, Gianfranco Filippelli, sta provando a ritrovare la bussola perduta in mezzo ai chiaroscuri di questi lunghi anni di cura dimagrante. La sua strategia è chiara: si punta alla rimodulazione dei fabbisogni del personale. Nelle ultime ore sono stati pubblicati i bandi per l’assunzione di ben 13 nuovi medici (che non c’entrano coi cubani). Ben 8 andranno a rafforzare la prima linea dell’“Annunziata” (dove, intanto, il 2 settembre ci sarà la selezione per il nuovo primario) che, a conclusione del bando potrà contare, quindi, complessivamente, su 19 medici.

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