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Paola, il diritto alle cure si perde nel... corridoio del Poliambulatorio

La riqualificazione di rione Colonne grazie a nuovi servizi e al potenziamento di quelli esistenti rimane al palo. Emblema di promesse politiche mai mantenute. Due istituti scolastici di istruzione superiore – uno datato mentre l’altro nuovo di zecca – sono stati ceduti dalla Provincia di Cosenza rispettivamente per la nascita di un poliambulatorio attrezzato e funzionale e per la nuova caserma della Guardia di Finanza.
Gli utenti del poliambulatorio denunciano la situazione «ci troviamo di fronte ad un paradigma drammatico ed inquietante che forse inconsapevolmente vuole significare lontananza rispetto a un diritto costituzionale, la Salute, che in Calabria viene vilipeso e calpestato. Vedere schiere di anziani, di pazienti che sotto il solleone, all’aperto, o sotto la pioggia o la furia dei venti, attendono di sbrigare pratiche o debbono essere visitati mentre attraverso le inferriate delle finestre protendono le proprie carte, è una esperienza sconvolgente. Né è adeguato pensare a scenari che ci proiettano nell’Africa più sventurata. È molto peggio. È l’oltraggio dell’uomo, dell’ammalato, del cittadino perpetrato dall'istituzione pubblica. È la mortificazione della dignità nazionale. Ed è l'umiliazione di un popolo intero, quello calabrese». Negli effetti per quell’angusto e stretto corridoio di pochi metri quadrati è un’impresa accogliere tutti i pazienti in attesa.
Le disposizioni della Provincia di Cosenza sul poliambulatorio non sono mai state attuate. E i locali adiacenti allo stesso non sono stati liberati dai privati che ne usufruiscono. Come spiega il leader di Progetto Democratico, Pino Falbo, la Provincia aveva dato, lo scorso anno, 15 giorni di tempo per liberarli.

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