Ospedale, è emergenza nell’emergenza. Con pochi medici e altrettanti mezzi a disposizione. E con i sanitari costretti a veri e propri tour de force, a turni disarmanti e a rinviare, di anno in anno, le ferie da godere. Altro che riapertura. Questa è la situazione attuale. Per non parlare delle attrezzature, quasi sempre out o che funzionano a singhiozzo nell’Unità di Radiologia e Diagnostica per Immagini, con le ambulanze in dotazione che per una decina di giorni hanno dato forfait, costringendo l’Asp a rivolgersi addirittura ad un’azienda privata che opera già in altri nosocomi dell’area. Ma c’è di più.
L’altro giorno per portare a compimento un trasferimento di un traumatizzato, è stato necessario attendere l’autolettiga da Cariati, perché nessuna postazione più vicina ha dato disponibilità, e al Ps mancano anche le striscette per il Bnp, e cioè per verificare in urgenza, lo scompenso cardiaco del paziente. Ma andiamo per ordine. Al Pronto soccorso al momento, con due medici in malattia, in servizio stabile restano solo tre sanitari, più due colleghi in supporto temporaneo, che però svolgono solo alcuni turni, magari continuativi, ma con soli tre medici in dotazione, assicurare l’operatività del reparto diventa pressoché impossibile. E neppure la buona volontà dei tre, unita alla loro disponibilità e allo spirito di sacrificio e servizio, talvolta basta per rifiatare.
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