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Rende, oggi l’interrogatorio dell’ex assessore Pino Munno

Dalle carte dell’inchiesta antimafia della Dda emergono pure le imbarazzanti insinuazioni della moglie del boss Porcaro

I giorni dell’attesa. Il gip distrettuale Alfredo Ferraro dovrà entro le prossime 48 ore decidere sulle istanze di revoca delle misure cautelari avanzate dai difensori di alcuni dei 202 indagati coinvolti nella maxinchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro contro le cosche “confederate” cosentine. Tra le posizioni al vaglio del magistrato c’è quella del sindaco (sospeso) di Rende, Marcello Manna, che ha reso interrogatorio difendendosi a spada tratta. La richiesta nell’interesse dell’esponente politico è stata formulata dai suoi legali, gli avvocati Gian Domenico Caiazza e Nicola Carratelli.
Oggi, invece, sarà sentito per rogatoria dal gip di Cosenza, Letizia Benigno, l’ex assessore rendese Pino Munno. L’amministratore che si è dimesso subito dopo l’arresto, è assistito dall’avocato Vincenzo Belvedere. Pure Munno si è immediatamente protestato innocente e potrebbe rendere stamane dichiarazioni in propria difesa.
Sia il sindaco che l’ex assessore sono accusati - con capi d’imputazione diversi - di aver mantenuto presunti equivoci rapporti con esponenti del gruppo D’Ambrosio di Rende. Rapporti contestati dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti perché finalizzati ad ottenere sostegno elettorale in occasione delle Amministrative del 2019. L’ipotesi della pubblica accusa è che in cambio dell’appoggio i candidati (poi eletti) abbiano promesso vantaggi e favori ai componenti della supposta cosca.

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