Sulla delicata questione centrale termoelettrica Enel di contrada Sant'Irene di Rossano si era detto, qualche mese addietro, che entro il mese di giugno del 2025 e cioè dopo lo smantellamento di tre dei quattro gruppi ad olio combustibile presenti nel sito, anche i due grandi camini sarebbero stati abbattuti, per poi, successivamente, essere tutto demolito con conseguente azione di bonifica dei 50 ettari, sui quale sorge il colosso energetico. Allo stato, però, la situazione è in uno stato di stallo in quanto il discorso sul suo futuro è passato in un «un autentico buco nero – come sostiene in una nota (chiedendosi perché?) il vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori (Fna), Mario Smurra – nel quale spariscono informazioni, comunicazione istituzionale, progetti e speranze di un intero territorio».
Smurra, facendosi, inoltre, promotore di un appello a tutta la classe politica ed in particolare ai candidati di questo territorio, sollecita «la presa in carico, sin da questa veloce ed improvvisa campagna elettorale, di una vicenda che non può continuare ad essere trattata col silenzio generale o con eventuali, nascoste iniziative personali degli amministratori di cui non viene mai rendicontata la comunità».
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