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Madre e figlio sorpresi a coltivare marijuana a Montalto Uffugo

Nell’ambito di una più ampia azione di contrasto al traffico di droga, i carabinieri della Compagnia di Rende hanno inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti. In particolare, al termine di un prolungato servizio di osservazione svolto dai militari del Nucleo Operativo e della Stazione Carabinieri di Montalto Uffugo, i militari dell’Arma sono riusciti ad individuare una coltivazione di marijuana occultata abilmente in un terreno, ubicato in mezzo ad altri campi destinati alla coltura di ortaggi.

Scattato il blitz sono stati fermati madre e figlio, colti in flagranza mentre erano intenti a irrigare le 16 (sedici) piante di canapa rinvenute nel terreno alte tra i 2 e i 3 metri. Il controllo veniva esteso anche in un locale adibito a sala giochi di proprietà degli stessi, ove sono stati trovati 20 (venti) grammi di sostanza già essiccata della medesima tipologia, unitamente al materiale per la pesatura. Le perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei soggetti, invece, hanno consentito di rinvenire il resto del quantitativo di droga pronto da immettere sul mercato, nella misura di: 525 grammi di marijuana; 5 flaconi di metadone da 100 mg ciascuno; altre 5 porzioni di arbusto di cannabis appesi in modo rudimentale per l’essiccazione delle foglie; 80 euro in contanti; materiale vario per la pesatura e il confezionamento delle dosi.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Le piante, lo stupefacente e tutti i materiali utili rinvenuti sono stati sequestrati. La sostanza sarà sottoposta ad analisi tossicologica. Una volta immessa sul mercato illegale, i numerosi chili di marjuana potenzialmente prodotti e venduti al dettaglio avrebbero fruttato diverse centinaia di migliaia di euro.  Gli arrestati, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza.

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