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Marittimo, ferirono a colpi di pistola addetto alla sicurezza: 5 arresti a Cetraro I NOMI

I cinque cetraresi finiti nel mirino delle forze dell'ordine vengono indicati dai magistrati inquirenti come vicini al clan Muto di Cetraro

Tentato omicidio, lesioni, estorsione aggravati dal metodo mafioso: sono le accuse contestate dalla Dda di Catanzaro a cinque persone di Cetraro indagate dai carabinieri delle compagnie di Scalea e Paola. Contro i sospettati una inchiesta condotta dal procuratore Nicola Gratteri, dall'aggiunto Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Romano Gallo.

Gli indagati  sarebbero responsabili del ferimento a colpi di pistola e del pestaggio dell'addetto alla sicurezza di un locale notturno di Belvedere Marittimo (Cosenza) avvenuto nel giugno del 2021. I cinque pretendevano di consumare bevande nel locale pubblico senza pagare e al momento dell'intervento dell'addetto alla sicurezza hanno aperto il fuoco ferendo l'uomo e continuando poi a pestarlo quando era già caduto esanime per terra. A uno degli indagati viene pure contestato di aver usato violenza contro due carabinieri che in una successiva occasione lo avevano fermato per un controllo. I cinque cetraresi finiti nel mirino delle forze dell'ordine vengono indicati dai magistrati inquirenti come vicini al clan Muto di Cetraro. Un clan duramente colpito negli ultimi anni dalle inchieste condotte dalla Distrettuale di Catanzaro. Tra gli episodi ricostruiti nella inchiesta sfociata in un blitz scattato stamane con perquisizioni  ed esecuzione di misure cautelari nell'Alto Tirreno cosentino  vi è pure l'attentato compiuto in danno dell'ex comandante della stazione dell'Arma di Cetraro la cui auto venne danneggiata a colpi di pistola nel marzo del 2021. Il fatto viene contestato a uno degli indagati. Nessun comunicato da parte della magistratura sulla operazione in corso: le notizie apprese  fino al momento sono frutto di indiscrezioni filtrate a seguito della notifica di alcuni provvedimenti agli indagati. In azione i militari dell'Arma, coordinati dal colonnello Agatino Spoto. Gli arresti in carcere sono stati disposti dal gip di Catanzaro, Antonella De Simone, su richiesta dei magistrati inquirenti della Dda nei confronti di: Attilio Brusca, 21 anni, Lorenzo Iorio, 20, Pierfrancesco Maccari, 24, Luca Occhiuzzi, 34. Ai domiciliari è stato assegnato Fedele Cipolla, 35 anni.

L'attentato all'auto del maresciallo di Cetraro è contestato allo stesso Cipolla. La Procura ne aveva chiesto l'arresto in carcere ma il Gip non ha accolto assegnandolo ai domiciliari.

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