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Rende, Manna all’esame della Commissione d'accesso

Ieri è cominciato l’accesso agli atti che dovrà valutare la trasparenza dell’amministrazione comunale di Rende. L’avvocato-sindaco precisa: «Servirà ad accertare la legalità della nostra attività»

Un mese dopo l’operazione “Reset”, arriva la Commissione d’accesso al Comune di Rende. Il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, su delega del ministro dell’Interno, ha nominato una commissione di accesso al Comune di Rende, allo scopo di verificare la sussistenza di «concreti, univoci e rilevanti elementi su eventuali collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, ai sensi dell’art. 143 del Testo Unico sull’ordinamento degli Enti locali. La commissione – ha reso noto la Prefettura – sarà composta da Antonio Reppucci, prefetto a riposo; da Giuseppe Zanfini, dirigente del Commissariato di Polizia di Paola, e dal tenente colonnello Dario Pini, comandante del Reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Cosenza, dovrà concludere i lavori entro tre mesi, eventualmente prorogabili di altri tre mesi.

La Commissione si è insediata il giorno dopo la scarcerazione del sindaco di Rende, Marcello Manna, uno dei politici coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro contro le cosche confederate del Cosentino. Manna, che è anche presidente di Anci Calabria, era ai domiciliari dal primo settembre perché accusato di rapporti con la criminalità organizzata. Ma, nella tarda mattinata del 29 settembre, al sindaco Manna è stato notificato il provvedimento del Tribunale del Riesame che ha annullato l’ordinanza del gip distrettuale. Così, già nel primo pomeriggio di giovedì, Manna ha partecipato al Consiglio comunale che era stato convocato per le 15.

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