Una donna forte e solare. Ilaria Sollazzo, aveva frequentato il l’indirizzo linguistico del Liceo scientifico di Scalea e si era poi laureata in Economia alla Luiss “Guido Carli” di Roma. A Scalea era molto conosciuta perché vi aveva pure svolto il ruolo di catechista nella parrocchia guidata da don Michele Oliva. Recentemente era entrata nel mondo della scuola ottenendo una cattedra da precaria nel Sostegno nel liceo scaleano “Metastasio”. La relazione con l’ex compagno, Antonio Russo, 25 anni, era durata poco più di un triennio. Dall’unione è nata una bambina che, al momento della tragedia, si trovava in compagnia dei nonni materni. Russo, svolgeva le mansioni di vigilante per un istituto di vigilanza privata - “Metropol” - attivo nell’Alto Tirreno cosentino. La relazione di coppia si era interrotta ormai da alcuni mesi a causa - raccontano - della gelosia dell’uomo e di una sostanziale incompatibilità caratteriale. Ilaria alle colleghe docenti mostrava sempre con grande orgoglio e felicità la foto della figlioletta. Mai un cenno, invece, all’ex compagno: di lui, evidentemente, non aveva voglia di parlare.
Ieri il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, visibilmente colpito da quanto accaduto ha scritto: «In queste ore la comunità è scossa e disorientata dalla scomparsa di nostri concittadini. Questi momenti devono unirci nella preghiera e nella riflessione e, se è vero che le parole non servono in momenti come questi, è anche vero che il dolore può essere alleviato solo con la vicinanza e con il volersi bene».
Nella cittadina tirrenica vi è un solo drammatico precedente: risale al dicembre del 2004 quando un carabiniere di 34 anni, Sergio Forleo, uccise la moglie, Antonella Console, 33, togliendosi poi la vita.
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