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San Giovanni in Fiore, scontri tra le 'ndrine per conquistare il "regno" del legname e delle biomasse

Il ruolo degli imprenditori Spadafora nel settore boschivo ricostruito dai magistrati della Dda di Catanzaro

La centrale a biomasse di Cutro

Una città... contesa. Posta a cavallo tra due province, stretta tra gli interessi egemonici delle cosche “confederate” del Cosentino e quelle feroci e sanguinarie del Crotonese. È ancora una volta San Giovanni in Fiore, capitale della Sila, il cuore di una inchiesta della Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, che investe il mondo del commercio del legname. È nel cuore dell’Altopiano, infatti, che operano aziende boschive ritenute funzionali alle speculazioni ordite dalla mafia del Crotonese nel vasto mondo della vendita del legname e delle biomasse.

Si tratta delle imprese di settore riconducibili a Pasquale e Antonio Spadafora, rispettivamente di 46 e 39 anni, arrestati dai carabinieri perchè ritenuti in combutta con il boss di Mesoraca Mario Donato Ferrazzo. Le aziende degli Spadafora sono state sequestrate. Gli imprenditori sangiovannesi cedevano, ricevevano, trasportavano, esportavano, importavano, o comunque gestivano abusivamente quantitativi di rifiuti, mediante documentazione contabile/commerciale falsa.

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