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"Ti uccido e ti seppellisco in Sila", 32enne arrestato per stalking a Montalto Uffugo

I carabinieri della Compagnia di Rende, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, hanno arrestato un uomo di 32 anni, responsabile di atti persecutori e lesioni personali nei confronti dell’ex compagna di 26 anni. Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato, che lo stesso è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Si era presentata pochi giorni fa presso la caserma dei carabinieri di Montalto Uffugo, terrorizzata, claudicante e con il volto tumefatto, al termine di un’aggressione, l’ennesima, patita dall’ex compagno, il quale, dopo averla condotta presso il cimitero di Cosenza, l’aveva picchiata selvaggiamente con calci, schiaffi e pugni, mettendole le mani al collo sino quasi a strangolarla. È stato quest’ultimo episodio a convincere la donna a denunciare e porre fine all’escalation di violenze che durava ormai da circa un anno, allorquando quelle che sembravano attenzioni premurose di un fidanzato innamorato, si trasformarono ben presto in comportamenti morbosi ed ossessivi, scaturiti dalla gelosia di non riuscire a controllare le sue relazioni sociali.

Questi i motivi posti alla base di una moltitudine di aggressioni fisiche, verbali e violenze di ogni genere, minacce di morte finalizzate ad impedirle di porre fine al loro rapporto, come aveva già provato a fare in un’occasione. Infatti ogni qual volta la donna cercava di lasciarlo, l’uomo la minacciava con un coltello brandito alla gola e alle gambe, cosa che aveva finito col provocare in lei una totale passività dovuta e paura e incapacità a reagire. Il ragazzo infatti, le ripeteva continuamente che l’avrebbe uccisa e portata in Sila dove nessuno l’avrebbe più ritrovata, non importandogli delle conseguenze penali che avrebbe avuto il suo gesto. Ma è stato il coraggio di denunciare a consentire di porre fine a tutto questo.

La donna è stata accolta dai militari dell’Arma, specializzati nella tutela delle fasce deboli, che l’hanno subito rassicurata e confortata, garantendole le cure mediche di cui aveva bisogno. I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito, in tempi brevissimi, di richiedere ed ottenere dall'Autorità Giudiziaria Cosentina, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo.

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