Da un lato le strisce blu di Palazzo dei Bruzi, a tanto all’ora, e dall’altro – tra le pozzanghere invernali e il polverone estivo – la tassa degli abusivi. Niente di nuovo, dunque. Per parcheggiare in viale Giacomo Mancini bisogna sempre metter la mano in tasca e tirar fuori il portafogli. Altrimenti sono guai e sempre nel portafogli bisogna spulciare. Nel senso che se qualcuno avesse intenzione e voglia di fare il “portoghese” dovrebbe tener conto che dal lato del Municipio rimedierà una multa – più o meno salata e elargita con puntualità dagli ausiliari del traffico – e dall’altra, previo avvertimento (o dir si voglia minaccia) otterrà una sorta di ricordino sulla carrozzeria della vettura: una roba che a conti fatti – insieme al carrozziere, s’intende – costerà quel che costerà.
Funziona così nell’ultimo tratto di viale Giacomo Mancini. Uno pensa di sfuggire alla tassa del Comune, trova un angolino nello spiazzo dietro il palazzo che ospita la sede dell’Arsac e sul più bello si ritrova allo sportello un gentile signore che si offre di star lì, a vigilare – bontà sua – che alla vettura non succeda nulla di brutto. Insomma a un prezzo concorrenziale, rispetto alle tariffe comunali – in ogni caso mai meno d’un euro – la sosta è garantita e si può star tranquilli di trovare l’auto (integra) dove la si è lasciata.
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