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Spaccio di droga, truffe e usura a Cosenza: undici condanne e 5 assoluzioni

Si chiude il processo di primo grado istruito sull’inchiesta “Factotum”

Tribunale di Cosenza
Undici condanne e cinque assoluzioni. È questo il sigillo con cui il giudice monocratico Iole Vigna ha chiuso il processo, di primo grado, istruito sull’inchiesta denominata “Factotum” che venne chiusa dalla Procura cittadina nel novembre del 2016 e portò alla notifica di trentasette misure cautelari. L’indagine ha fatto luce sullo spaccio di droga nel circondario dell’area urbana, ma anche su un giro di truffe assicurative e d’usura. Le undici condanne riguardano  Gennaro Spadaro (due anni e 516 euro di multa e non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per due capi d’accusa), Salvatore Russo (un anno e quattro mesi, e 400 euro di multa), Valentino Travo (un  anno e quattro mesi, e 400 euro di multa), Antonello Vetere (un anno e tre mesi e 1.800 euro di multa), Mario Malizia (un anno), Angelo Paolo Gabriele (otto mesi e 1.200 euro di multa), Franco Frontino (otto mesi e 2.000 euro di multa), Salvatore Mauro Pometti (otto mesi e 2.000 euro di multa), Nives Nisticò (quattro mesi e 200 euro di multa e non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per un capo d’accusa), Saverino Turano (quattro mesi e 200 euro di multa), Angelo  Andrea Palumbo (quattro mesi e 800 euro di multa). Non luogo a procedere –  per intervenuta prescrizione – invece per Giuseppe Foggetti, Vincenzino Scaglione, Gianluigi Scaglione, Miriam Bartolomeo. Sono andati assolti perché il fatto non sussiste  – alcuni per tutte le accuse altri solo per alcuni capi d’imputazione – invece Antonello Staccuneddu,  Antonino Nesci, Gabriele Gallo e Nives Nisticò (solo per un capo d’imputazione), Gianluca Filice, Angelo Paolo Gabriele (solo per un capo d’imputazione), Andrea Palumbo, Franco Frontino (solo per due capi d’imputazione), Antonello Vetere (per un capo d’accusa) e Luca Gencarelli, tutti perché il fatto non sussiste.
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