Il presidente della Terza Sezione della Corte d'Appello, composta dal dott. Fabrizio Cosentino e dai consiglieri Carlo Fontanazza e Abigail Mellace, ha confermato la sentenza di non luogo a procedere emessa il 12 aprile del 2021 dal Gup del Tribunale di Castrovillari e appellata nei confronti dei sindaci e degli amministratori delle società i cui capi di imputazione (inondazione, omicidio colposo e lesioni personali) erano stati stati archiviati in fase preliminare. Un segnale importante, dunque, quello emerso ieri mattina a Catanzaro al termine del “Raganello bis”, procedimento gemello avviato per tenere insieme il quadro dei capi d'imputazione che attualmente vedono impegnati, e questo nel procedimento principale presente innanzi al Secondo Collegio penale del Tribunale di Castrovillari, quattro i sindaci del basso Pollino e gli amministratori delle società che si occupavano delle passeggiate nelle gole del Raganello. Il rigetto dell'appello significa che resta attivo solo il processo penale che adesso riprenderà l'11 novembre prossimo presso il Tribunale di Castrovillari.
La pubblica accusa è rappresentata dalla dottoressa Veronica Rizzaro, mentre il collegio dei difensori dagli avvocati Luca Donadio, Roberto e Lorenzo Laghi, Riccardo Rosa, Amalia Monci, Giancarlo Chiaradia, Emilio Franzese, Luca Franzese,Vincenzo D'Alba, Pierluigi Nucci, Giulio Settino, Daniela Salvo. Ben oltre 80 le parti lese che si sono affidate agli avvocati Carlo Raffo, Pierpaolo Cassiano, Elio Maria Addante, Giulio Manna, Alfonso Perito, Mauro Moretti, Erika Villanova, Pasquale Corigliano e Giulio Manna; oltre 244 i testimoni presenti nelle liste di accusa e difesa. Alcuni sono stati già escussi in sede di prova dibattimentale. Particolare menzione venne fatta, nei giorni seguenti alla sciagura, alle forze dell'ordine che lavorarono giorno e notte per mettere in salvo gli escursionisti, ma soprattutto per effettuare tutta l'attività di indagine. I fatti risalgono al 20 agosto del 2018, vale a dire nel momento in cui il Raganello, torrente che scorre nelle gole che tagliano il tratto sud del Pollino, travolse, e questo a causa delle pessime condizioni meteo scoppiate nella zona di San Lorenzo Bellizzi, le vite di dieci escursionisti che si trovarono difronte ad una gigantesca onda di piena. Persone spensierate che, attraverso agenzie organizzate, ma anche liberamente s'erano recate sul tratto nord del torrente per risalirlo di alcuni chilometri. Tutto avvenne in un periodo in cui l'area del Pollino fu interessata da una lunga serie di bombe d'acqua pomeridiane. Il disastro ancora oggi produce sgomento nei familiari delle vittime e agita vecchi fantasmi nel cuore di una comunità, quella di Civita, che non riesce a riprendersi completamente dalle fasi sconvolgenti del soccorso.
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