È di pochi giorni fa la notizia secondo la quale il centro storico di Cosenza, oltre agli alloggi universitari già annunciati (da Occhiuto nel 2017), dovrebbe ospitare, a stretto giro di posta, anche l'incubatore di imprese "Cosenza Open Incubator", avendo, il Comune di Cosenza, già messo a disposizione, proprio per tale scopo, il palazzo Spadafora, situato nel centro storico della città. Rispetto a questo processo di "avvicinamento" tra l'Università della Calabria e la città di Cosenza, l'amministrazione comunale rendese «rimane silente e indifferente». Questo il pensiero espresso dai consiglieri comunali Michele Morrone, Enrico Monaco e Massimiliano De Rose, afferenti al gruppo consiliare "Rende per Rende". Per i tre consiglieri d’oltre Campagnano, dunque, mentre il Comune di Cosenza dimostra di avere le idee chiare ben sapendo che la presenza di studenti e la collaborazione con l'Ateneo di Arcavacata può dare un enorme contributo per recuperare e rivitalizzare il suo centro storico, «a Rende – affermano i tre consiglieri comunali – questo concetto sfugge e non si concretizza nulla». Quanto all'Università della Calabria, «coglie le opportunità che le vengono offerte e per parte sua ha già pubblicato il bando che scade il 31 ottobre prossimo, per selezionare le startup che saranno ospitate nell'incubatore di imprese del centro storico di Cosenza», aggiungono i tre consiglieri comunali di Rende.
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