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Trebisacce, non cessa la protesta dei lavoratori del Consorzio di bonifica

Le maestranze vanterebbero sette mensilità arretrate e a dare loro solidarietà è anche il Vescovo Francesco Savino

Non cessa il grido di allarme da parte delle maestranze dell'Ente di Bonifica integrale dei bacini dello Jonio Cosentino, da sette lunghi mesi senza stipendio.
Per questo continuano senza sosta alcuna, la loro protesta dinanzi alla sede consortile in via XXV Aprile. Anche ieri, infatti, stazionavano nei pressi del Consorzio. E lo faranno fino a quando qualcuno non deciderà realmente di versare le sei, che per qualcuno sono addirittura sette, mensilità arretrate. I 150 operai e le loro famiglie non conoscono più giorni di festa. Sono da oltre venti giorni in sciopero per difendere i loro diritti. E lo faranno ad oltranza.
Dalla loro parte si è schierato anche il presidente Marsio Blaiotta. Che alla presenza del Vescovo di Cassano mons. Francesco Savino, ha ammesso che «i lavoratori hanno lavorato con grandi difficoltà quest'estate, con temperature fino a 50 gradi garantendo il servizio irriguo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e le maestranze meritano di essere pagate». Il management ha aggiunto, però, che servono i soldi per saldare gli arretrati. La lotta quindi va avanti, con gli operai supportati dai segretari della Flai Cgil, Federica Pietramala, di Fai Cisl, Antonio Pisani e di Filbi Uil, Marco Stillitano, da ben 23 sindaci, dall'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo, dai consiglieri regionali Pasqualina Straface, Franco Iacucci, Mimmo Bevacqua, Katya Gentile, Davide Tavernise e Giuseppe Graziano e soprattutto da Monsignor Savino.

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