Frode processuale penale, depistaggio e favoreggiamento: sono le accuse contestate dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal pm antimafia Alessandro Riello a due vigili urbani di Castrovillari. I magistrati avevano chiesto l’arresto degli esponenti della polizia locale ritenendoli responsabili di non aver segnalato la presenza della Mercedes con i vetri rotti e all’interno i corpi di Maurizio Scorza e Hanene Hendhli. Un’accusa che gli indagati tuttavia respingono limitandosi ad affermare di non aver notato il veicolo posto sul ciglio della strada che da contrada Gammellone conduce in direzione di Castrovillari. Il gip, Chiara Esposito, non ha ritenuto di accogliere la richiesta di arresto sottolineando che non v’è prova che i due vigili urbani abbiano mentito sostenendo di non aver incrociato la vettura con le vittime. La ricostruzione della Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, è tuttavia basata sulle immagini girate da alcune telecamere installate nella zona. Una cosa è certa: i sicari hanno improvvisamente abbandonato la Mercedes perchè “disturbati” da qualcosa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza