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Unical, gli studenti in trasferta nei campi di “Libera terra”

L’iniziativa del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia e il confronto con don Pino De Masi per parlare di resistenza sociale

Una iniziativa accademica consolidata unica in Italia. Il laboratorio di “Pedagogia dell’antimafia” dell’Unical rappresenta la sola esperienza di apprendimento originale e innovativa con centinaia di studenti (in gran parte donne) impegnati in confronti con protagonisti del mondo della magistratura, di quello dei testimoni di giustizia, del giornalismo, della saggistica, dell’impegno sociale, della cooperazione, delle forze di polizia e “visite” costanti nei luoghi in cui l’antimafia si realizza attraverso una vera e propria “resistenza” attiva contro le cosche. A fondare il laboratorio, collegato all’originario progetto di “Pedagogia della R-esistenza”, è stato il docente Giancarlo Costabile che, senza beneficiare di alcun tipo di contributo pubblico o privato, da oltre un decennio sta mandando avanti questo progetto didattico al momento mai sperimentato il altri atenei italiani. “Pedagogia dell’antimafia” è strutturata all’interno del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’ateneo, diretto da Roberto Guarasci.
Lunedì prossimo, a Polistena, nelle sedi della Cooperativa Valle del Marro-Libera Terra e nel Centro polifunzionale “Padre Pino Puglisi” si terrà un laboratorio esterno del progetto scientifico con 50 studenti e studentesse del Corso di Studio in Scienze dell’Educazione (modalità mista) che si recheranno nella Piana di Gioia Tauro per approfondire sotto la guida di don Pino Demasi, fondatore di Libera, le strategie di resistenza territoriale al potere mafioso.

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