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Crisi, a Cosenza anche Babbo Natale resta senza lavoro

Aumentano le famiglie in difficoltà e le attività commerciale di quartiere rischiano di perdere il 20-30% del fatturato. Crolla l’occupazione, reddito di cittadinanza fondamentale per 60mila cosentini

Le correnti umane soffiano dentro una città che fatica a uscire da quella risacca di disagio che riverbera nei report. Numeri che segnalano una tendenza socio-economica tendente al peggioramento. Restare al mondo, sopravvivere in questa porzione di Calabria è diventato assai complicato, soprattutto per chi vive con poco o niente. Gli indicatori da tempo sono impregnati di negatività. A un mese dal Natale la corsa allo shopping stenta a partire, al di là di liturgie estemporanee, come ad esempio è stato il rito del “Black friday” celebrato proprio ieri. Gli acquisiti per la “festa dell’anno” arrivano in un momento di bufera con conti in rosso sia per le famiglie che per le attività commerciali. Il 2022 che vive il suo ultimo scorcio ha ulteriormente scavato feriti nel costato di un già fragile sistema economico cittadino. I dati medi, ancora molto approssimativi, delle associazioni di commercianti riferiscono un crollo delle vendite stimabile tra il 20 e il 30% in meno rispetto allo stesso periodo pre-pandemia. A fronte della fuga dai negozi di quartiere si registra un’attrazione trasversale sempre netta verso il commercio elettronico che ha già rivoluzionato il concetto di mercato.

Secondo l’Istituto di statistica nazionale, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e operai ha fatto segnare una crescita dell’11,5% negli ultimi dodici mesi (addirittura +3,3% rispetto all’ultimo mese). Ed è così che si genera la sofferenza.

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