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Cosenza, delitto Gabriele: chiuse le indagini sull’ex poliziotto

La Procura conclude la seconda inchiesta sull’omicidio risalente al 2005. Abate ha prestato servizio alla Polstrada e in Prefettura

Indagini preliminari chiuse. La seconda inchiesta aperta per far luce sulla morte di “Lisa dagli occhi blu” si conclude formalmente con il rituale “avviso” notificato dalla procura, diretta da Mario Spagnuolo, all’unico indagato incriminato: l’ex poliziotto cosentino Maurizio Abate, 52 anni, l’uomo con cui la vittima aveva avuto una tormentata relazione amorosa. Diciassette anni dopo, il cinquantaduenne, prima in servizio alla Polstrada e poi in Prefettura, rischia adesso di finire davanti al Gup di Cosenza per rispondere di omicidio aggravato. Un omicidio commesso - secondo la ipotesi di acusa - in concorso con almeno un’altra persona che non è stata tutavia identificata compiutamente. Non è stato facile per il procuratore capo, Spagnuolo e il pm Antonio Tridico, riannodare i fili di questa vicenda, considerato il tempo trascorso e l’enorme serie di “anomalie” investigative che seguirono al ritrovamento del corpo della giovane vittima.

Lisa Gabriele, 22 anni, viene rinvenuta senza vita in un boschetto di Montalto Uffugo, il 9 gennaio del 2005. La ragazza di Rose, piccolo centro dell’entroterra cosentino, è in posizione prona vicino al tronco di un albero. A pochi passi dal cadavere c’è una bottiglia di whisky semivuota e, posteggiata a quattro metri di distanza, la Fiat 500 della ragaza. Nell’auto due confezioni di barbiturici con quattro blister vuoti da 7 compresse ciascuno; un foglietto manoscritto; infine un telefono cellulare Nokia privo di sim card. Il contesto deve far apparire la morte della ventiduenne come un suicidio.

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