L’adunata dell’arcidiocesi tra ansia e speranza. Una comunità di fedeli che vive da mesi con quel nodo da sciogliere, quel vuoto da colmare. Un’attesa che non dà pace. Dal Vaticano, nella tarda serata di ieri è rimbalzata la notizia di un cerchio, finalmente, chiuso. E oggi il nome del nuovo Pastore è stato annunciato in cattedrale per bocca dell’amministratore, monsignor Giuseppe Piemontese, che non sta facendo mancare il suo affetto e il suo paterno abbraccio al clero, ai religiosi e alle religiose, ed al grande popolo della chiesa bruzia, a rendere ufficiale la scelta di Papa Francesco. Da due mesi nomi “certi” e altri assolutamente “incerti” s’incrociavano tra conferme e smentite da Roma a Cosenza, andata e ritorno. Negli ultimi giorni, tutte le strade, improvvisamente, hanno imboccato la medesima direzione. Il successore dell’amato presule, Francesco Antonio Nolè, è il vescovo (uscente) di San Severo nel Foggiano, monsignor Giovanni Checchinato, 65 anni, originario di Latina. È stato personalmente il pontefice a volerlo per Cosenza, superando le incertezze delle terne. Troppi suggerimenti, tante candidature (alcune anche di nomi importanti nelle gerarchie del clero calabrese). E così si è arrivati a individuare in monsignor Checchinato, il profilo più adatto per guidare l’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano che quest’anno sta celebrando gli 800 anni della dedicazione della sua cattedrale. Il presule aveva ricevuto il suo primo incarico episcopale in Puglia proprio da Papa Francesco il 13 gennaio del 2017. “Veritas liberabit” è il motto episcopale che compare nell’araldica del nuovo arcivescovo. Un riferimento a Cristo che, nel vangelo di Giovanni rinnova ai suoi l’importanza dell’appartenenza: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberti». Un manifesto, un programma che lo ha accompagnato nella sua vita al servizio di Dio e degli ultimi. Attualmente, monsignor Checchinato è membro della Commissione episcopale per le migrazioni. Don Gianni, come lo chiamano nella sua diocesi, ha conseguito il baccalaureato (titolo accademico ecclesiastico) in teologia nel Pontificio collegio leoniano di Anagni del quale diventerà rettore dal 2005 al 2015. Il suo ministero sacerdotale risale al 4 luglio del 1981, giorno dell’ordinazione, nell’allora diocesi di Terracina-Latina.
Le parole di monsignor Piemontese
"Il nuovo Arcivescovo - ha detto mons. Piemontese - troverà una Chiesa viva e bella, che sta portando a compimento il ricco anno santo giubilare per gli 800 anni di dedicazione della Cattedrale 'S. Maria Assuntà. Al Padre Arcivescovo Giovanni, fin da ora, manifestiamo la nostra gratitudine per aver accettato la missione affidatagli da Papa Francesco; gli diamo il benvenuto tra noi e gli assicuriamo massima collaborazione, obbedienza e preghiera a conforto per la sua persone e il suo ministero".
Il saluto del sindaco
Il Sindaco Franz Caruso ha accolto con soddisfazione l’ufficializzazione, avvenuta questa mattina, della nomina del nuovo Arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, Mons.Giovanni Checchinato, già Arcivescovo della Diocesi di San Severo, che subentra a Mons.Francescantonio Nolè, scomparso il 15 settembre scorso. “Dò il benvenuto a Cosenza al nuovo Arcivescovo, Mons.Giovanni Checchinato – ha sottolineato in una dichiarazione Franz Caruso. La sua nomina colma il grande vuoto lasciato da Monsignor Nolè nella Chiesa cosentina e in tutta la nostra comunità. La nostra città, come il resto del Paese– ha affermato il primo cittadino – è impegnata a fronteggiare, a più livelli, il tempo di una profonda crisi che sta seriamente compromettendo la stabilità di intere famiglie e il futuro delle giovani generazioni, creando anche nuove sacche di povertà che si aggiungono a quelle che popolano l’area del disagio e dell’emarginazione. A queste emergenze del nostro tempo – ha aggiunto Franz Caruso – l’Amministrazione comunale reagisce con i mezzi a sua disposizione che non sono tanti e che spesso vengono integrati dalle azioni delle associazioni di volontariato che rappresentano per noi un’autentica risorsa. E’ di tutta evidenza – ha detto ancora Franz Caruso, rivolgendosi al nuovo presule – che il nostro auspicio è che con la Chiesa cosentina alla cui guida Lei è stato chiamato, possa continuare ad instaurarsi, pur nei rispettivi ambiti istituzionali e nel rispetto delle reciproche prerogative, un rapporto sinergico che possa affrontare compiutamente le molteplici emergenze presenti nel nostro territorio, con un’attenzione particolare agli ultimi e a chi è costretto a vivere quotidianamente nelle angustie del bisogno. Certo di trovare in Lei – ha concluso il suo saluto Franz Caruso – una figura pronta all'ascolto ed attenta a cogliere i segnali di sofferenza che provengono da chi è meno fortunato di noi, le esprimo le mie più vive felicitazioni, in attesa di poterla presto incontrare”.