Silenzio sulla bonifica della discarica di Campolescia. La Regione, infatti, due anni fa stanziò 3 milioni e 300mila euro per chiudere una ferita che si trascina dal 1999. Materialmente non s'è proceduto alla tombatura di un impianto che al Comune di Castrovillari continua a costare diverse miglia di euro. Somme pesanti che vengono indirizzate per lo smaltimento del percolato in un impianto specializzato di Rossano. Il problema sarà prossimamente in aula d'udienza, vale a dire nel momento in cui le “Parti civili” torneranno in campo giovedì per arrivare alla fine di una lunghissima battaglia legale nata dalla “messa in sicurezza e l'aumento di una residua capacità di abbanco della discarica di Campolescia”. Secondo la parte civile, vale a dire le associazioni ambientaliste, quella degli agricoltori “Cammarata contro la riapertura della discarica” e il consigliere regionale, Ferdinando Laghi, emergerebbero una serie di anomalie progettuali generate dai lavori che avrebbero dovuto sancire la fine dell'esercizio previsto per il sito. Ma c'è di più: la discarica non è stata ancora “tombata”. Soprattutto resa inoffensiva all'ambiente circostante. La discarica venne chiusa (perché colma di rifiuti) nei primi anni 2000 dall'ex presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti.
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