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La fondazione “San Matteo” di Cassano: l’azzardo non è un gioco

La realtà antiusura attiva nella diocesi ma con competenza su tutta la regione racconta l’aiuto a famiglie e minori

«Il giocatore patologico sviluppa un legame sempre più forte con il gioco, trascura la famiglia, gli impegni lavorativi e la vita sociale. Aumenta progressivamente la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare e la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, nella speranza di rifarsi». Lo denunciano i professionisti coinvolti nel progetto “La salute non è un Gioco” nato a opera dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per contrastare il fenomeno delle dipendenze. Tra cui rientra a pieno titolo quella da gioco d’azzardo considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità una patologia. Che tra l’altro se ne trascina altre, a cominciare dall’usura. Lo racconta la fondazione antiusura “San Matteo apostolo” che ha sede nella diocesi di Cassano ma ha competenza su tutta la regione. Il presidente Roberto Enrico Barletta sottolinea l’impegno a favore delle famiglie che sono vittime collaterali ma non meno gravi del gioco d’azzardo. Non a caso nel 2021 in Calabria sono stati giocati 4 miliardi di euro, 600 milioni dei quali in provincia di Cosenza. Nella città dei Bruzi prosegue il lavoro del centro di ascolto attivato in viale della Repubblica dal Centro di solidarietà “Il delfino” con operatori, psicologi, assistenti sociali ed educatori. Offre uno spazio di prima accoglienza per quanti chiedono una disponibilità all'ascolto delle problematiche relative alle dipendenze patologiche, per problemi personali, di familiari o conoscenti.

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