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Paola, il caso dei mancati espropri al Comune. Danno da 2 milioni di euro?

Il parere del Consiglio dei ministri. Per anni si sarebbe evitato di fornire una istruttoria

Per anni il Comune ha fatto orecchie da mercante. Per quasi mezzo secolo si sarebbe “dimenticato” di espropriare quei terreni dove sorgono oggi strade ed edifici divenuti poi pubblici senza corrispondere ai proprietari il dovuto. Ma come è stato possibile un tale “abbaglio”? Sinora non ci sarebbe mai stata una istruttoria completa e precisa sulla vicenda. Solo l’amministrazione guidata da Giovanni Politano l’ha adesso richiesta. Anche la Commissione Bilancio ha esaminato la situazione. E risvolti dovrebbero esserci a breve.

Per anni le varie Giunte hanno forse evitato di pagare il prezzo dovuto. Il risultato? Potrebbe emergere un danno di un paio di un paio di milioni di euro. All’origine di quei terreni di proprietà dei germani Pizzini faceva parte anche l’attuale istituto dove sorge la scuola superiore “Pizzini-Pisani” ma in quel caso l’acquisizione dalla Provincia di Cosenza è stata regolare. Le medesime procedure invece non sono state seguite dal Comune per realizzare la scuola materna e tutte le opere complementari adiacenti compresi i marciapiedi. L’esproprio in particolare non è mai avvenuto per le particelle 1902 e 1903 (ex 1375), né tantomeno per le particelle 532 e 534 (ex 178 e 179). Per loro si richiede ancora oggi la restituzione o in subordine l’acquisizione (con relativo pagamento). L’estensione di questi terreni occupati senza titolo dal Comune è di 3550 metri quadrati.

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