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Cosenza, la sanità affossata dalla politica dei tagli

Il leader provinciale dell’Ugl, Guglielmo Nucci, ha chiesto un incontro ai commissari dell’Azienda ospedaliera e dell’Asp

Il Pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza

Tutti guardano con preoccupazione ai lea, lo strumento che misura l’efficienza del sistema salute di una regione. Ma i livelli essenziali di assistenza sono solo la conseguenza di ciò che è accaduto negli ultimi anni nei servizi assistenziali in questa nostra terra. Solo nel Cosentino, di ospedali piccoli e medi ne sono stati cancellati più di una mezza dozzina negli ultimi tre o quattro anni. Ora, nelle strutture sopravvissute ai tagli, si fatica a dare risposte agli ammalati perché ci sono pochi medici e infermieri e alcuni reparti sono spariti. Non c’è possibilità di ricovero, neppure nelle corsie meno gettonate. Quel diritto alle cure reclamato dalla gente, qui non esiste più. Lo sa bene il governatore Roberto Occhiuto che, a mani nude, lotta da quando è arrivato per un sistema salute migliore. Da mesi annuncia la riapertura degli ospedali di Trebisacce, Praia e Cariati ma sa bene che per metterli in produzione serviranno risorse che mancano. E così, chi sta male è costretto a prendere la valigia per cercare altrove risposte. La Sanità pubblica calabrese è, spesso, costretta a chiudere anche alle emergenze.
Lo scenario preoccupa l’Ugl che ha chiesto un incontro ai commissari di Azienda ospedaliera, Vitaliano De Salazar, e dell’Asp, Antonello Graziano. «La gestione della sanità e della salute pubblica non può essere condizionata dai costi. Va svolta una ricognizione approfondita di ciò che serve: quanto personale e in quali strutture, le apparecchiature sanitarie indispensabili e quindi stabilire una dotazione mirata e organica rispondente alle necessità dei territori interessati tenendo conto anche, ovviamente, delle distanze, delle infrastrutture viarie e dei trasporti», sostiene in una nota il leader provinciale del sindacato, Guglielmo Nucci, che ha chiesto un incontro ai due manager su «tutti i problemi e le carenze esistenti, ribadendo le proposte del Sindacato per tentare, quanto meno, di correggere e limitare le situazioni di maggior disagio per i pazienti».

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