L’“Annunziata” è quella sopravvissuta agli ultimi anni di tenebra e tempesta con concorsi bloccati e gare per l’acquisto di macchinari e attrezzature ferme da più di 12 anni. La gestione caotica ha delineato un destino senza scampo, una camicia di forza che impedisce all’azienda di programmare investimenti e fronteggiare la gestione quotidiana. Ma i tanti problemi che hanno schiantato l’ospedale sembrano sgorgare tutti dallo stesso pozzo. La trama è stata esplorata ieri dai primari, durante il loro primo confronto col nuovo commissario, Vitaliano De Salazar. Tutte le strade del disagio portano nell’area amministrativa, un luogo diventato sterile e asciutto (Gianfranco Filippelli lo aveva già segnalato al suo successore, nel passaggio di consegne).
Ieri, però, i medici hanno descritto la causa di quegli scenari sfibrati e sciupati che ogni malato è costretto ad affrontare. E non è solo il Pronto soccorso il luogo simbolo della sanità in emergenza. C’è tanto altro ancora di cui vergognarsi. In Gastroenterologia si è scoperto, ad esempio, che c’è un ecoendoscopio che da tre anni è guasto e ancora non è stato sostituito. Il letto per gli interventi di chirurgia ortopedica è stato accomodato con uno spago. C’è, poi, il nuovo reparto di Ostetricia e Ginecologia che non può essere ancora aperto dopo l’inaugurazione. Grazie alla collaborazione con l’università, arriverà il nuovo robot Da Vinci che è utilizzato nella chirurgia. Ma dovrà essere sistemato nelle nuove sale operatorie che non sono state ancora completate.
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