La povertà è aumentata. Lo testimoniano i dati delle maggiori agenzie e degli istituti di ricerca del nostro Paese. Lo confermano le condizioni in cui vivono centinaia di famiglie nel Cosentino. «La povertà non è solo quella dei poveri riconoscibili» ripete padre Fedele Bisceglie «ma un fenomeno purtroppo molto più allargato». E il frate d’indigenza se ne intende per davvero: da decenni è accanto agli ultimi. A loro, ormai più che ottantenne, continua infatti a dedicare le sue maggiori energie. Ogni mattina fa il giro per bar e supermercati a raccogliere viveri da destinare alla gente che ogni giorno bussa alla sua porta.
«L’indigenza è aumentata» spiega « e lo capiamo dal numero di persone che viene al “Paradiso dei poveri” a chiedere sostegno. Le famiglie in difficoltà hanno bisogno di cibo, di pannolini e vestitini per i più piccoli. Ci sono tanti stranieri ma anche tanti italiani. È gente che non ha da mangiare per sé e per i propri congiunti. La categoria dei poveri è molto più vasta di quella che immaginavano negli anni scorsi. Tante persone sono rimaste senza lavoro; altre hanno magari una occupazione che però non garantisce entrate in grado di far fronte a tutte le esigenze familiari. Così subentra lo scoramento che sfocia, spesso, nella disperazione».
Chi è disperato, tuttavia, sa di poter contare su questo vecchio e generoso religioso - oltraggiato in passato da accuse rivelatesi infondate - che non ha mai lasciato solo un bisognoso. Da qualche giorno se ne sta con il suo banchetto su corso Mazzini, nel “salotto buono” della città, a raccogliere fondi. E decine di passanti contribuiscono con piccole donazioni ad aiutarlo ad aiutare.
«Io, nonostante tutto, sono ottimista» sottolinea il frate «perché non ci manca niente. Arriva tutto, la Provvidenza non ci fa mancare nulla.
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