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Cosenza, il futuro dell’Amaco è un rebus. Rinviata l’udienza in Tribunale

Il sindaco Caruso lamenta l’assenza di Regione e parlamentari. E annuncia: "In corso l’analisi finanziaria reale della società"

L’Amaco resta prigioniera del suo futuro incerto fatto di ombre e di dubbi che si agitano in mezzo alle carte di una gestione finita sotto la lente della magistratura. Il destino della società per la mobilità si agita nel vecchio salone della Provincia che ospita il primo consiglio comunale per l’indisponibilità dell’aula di Palazzo dei Bruzi. I dipendenti dell’Amaco seguono con muta disperazione il dibattito. Ascoltano con rabbia e paura gli interventi sapendo che la storia drammatica di questi giorni è lo sbocco naturale di anni carichi di sofferenza finanziaria. I sindacati continuano a lottare (ieri sono intervenuti Morelli dell’Ugl e Cretella della Uil) provando a suggerire traiettorie alternative al fallimento che rischia di rotolare sull’avvenire di 132 famiglie. Il consigliere Bianca Rende ha indicato le tre direttrici su cui si muove la vicenda. «Le prime due (procedura fallimentare e ipotetici risvolti penali) sono indipendenti dalla nostra volontà. Ci sono i giudici che sapranno valutare la vicenda facendo piena luce. Poi, c’è l’aspetto politico che, invece, è di nostra competenza. È il momento di avviare una profonda riflessione sull’opportunità di rilancio dell’Amaco attraverso la creazione di un’azienda unica con FdC e i privati».

Al sindaco Franz Caruso è toccato ricostruire la storia della picchiata di Amaco in mezzo alla solitudine politica. Il Consiglio aperto non ha provocato sussulti in rappresentanti regionali e parlamentari intorpiditi, incapaci di rivendicare i più elementari diritti dei lavoratori calabresi. «Avrei gradito la presenza dei rappresentanti di altre istituzioni. Amaco non è una società del Comune, Amaco è un’azienda cosentina che non opera solo in città ma in altre realtà della provincia».

In attesa dell’udienza (che è stata rinviata facendo slittare anche quella del 12 gennaio su istanza dei legali di Amaco), il sindaco tira giù dalla soffitta il baule della storia più recente dell’azienda rivelando l’origine dello sbocco giudiziario.

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