La morsa della crisi. E dei rincari. Il mondo dell’imprenditoria agricola vive una stagione difficilissima. Basta ascoltare la presidente di Confagricoltura Cosenza, Paola Granata, per comprendere quale sia lo stato d’animo degli operatori di settore. «Ci siamo incontrati nel dicembre del 2021» ha detto ai consociati la Granata «sollevati per esserci lasciati alle spalle le difficoltà generate dall’emergenza pandemica e fiduciosi nel futuro. Invece, ad un anno di distanza, la situazione è ancora più complicata e la prospettiva non è certo delle più rosee». Le ragioni sono chiare a tutti e diffuse pure in altri comparti produttivi.
«È stato un anno terribile per le aziende: aumenti indiscriminati su tutto ciò che è necessario per la produzione, siccità, conflitto russo-ucraino e speculazioni senza controlli hanno provocato una situazione devastante con cui dovremo fare i conti a lungo. A tutto ciò va ad aggiungersi l’entrata in vigore» ha sottolineato la Presidente «della nuova Politica Agricola Comunitaria, certamente non favorevole alla filiera agroalimentare italiana. È un quadro un po' allarmante e in questo contesto il ruolo di Confagricoltura diventa ancora più necessario». L’associazione ha registrato l’ingresso di 300 nuovi iscritti negli ultimi mesi e il dato spinge la dirigenza cosentina a pigiare sull’acceleratore in direzione di una sempre maggiore difesa degli interessi degli imprenditori impegnati ogni giorno sul campo.
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