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Cosenza, lite condominiale attira l'attenzione della Polizia e saltano fuori... droga e cartucce

Aveva in casa alcune munizioni e due buste contenenti duecento grammi di marijuana l’uomo arrestato, nei giorni scorsi, dai poliziotti della squadra volante – diretti dal vicequestore Domenico Lanzaro – intervenuti in un palazzo del centro per sedare una lite condominiale.
La storia che ha fatto scattare le manette è cominciata da una banale baruffa sul pianerottolo. L’ennesima tra due famiglie assillate da vecchie ruggini alimentate da dissapori iniziati da un niente e che nel corso degli anni hanno finito per logorare – in un crescendo d’ incomprensioni – anche i rapporti minimi di convivenza. Così, l’altro giorno, è andata in scena l’ennesima sfuriata provocata, pare, da un sacchetto di spazzatura lasciato – apriti cielo – provvisoriamente sul pianerottolo. Una roba normale, se si va d’amore e d’accordo. Al contrario: una buona occasione per innescare l’ennesima lite e sfogare i nervosismi irrisolti. In questi casi una parola tira l’altra e si va avanti, con una tiritera di reciproche accuse, fino allo spasimo o fino a quando le parole lasciano il posto agli spintoni e, nei casi più gravi, al corpo a corpo. Da questi teatrini se ne esce solo con l’intervento delle forze dell’ordine: come se carabinieri e poliziotti non avessero altro di più importante da fare. Quando gli agenti della volante – chiamati dagli altri condomini preoccupati per la situazione – sono arrivati sul pianerottolo la lite era a buon punto. Riportata la calma e visti i precedenti (per detenzione di droga) di uno dei due litiganti, gli agenti hanno creduto opportuno procedere a una perquisizione domiciliare. Così quella giornata iniziata male, a un certo punto cominciò, via via, a volgere al peggio. Inutile fare gli scongiuri: il primo sacchetto contenente marijuana è saltato fuori in cucina. I poliziotti lo hanno scoperto all’interno d’una credenza. L’altra busta, invece, era nascosta, ben benino, nel ripostiglio. Nello stesso locale sono state rinvenute anche tre cartucce calibro 22. Così non v’era altra alternativa alle manette.

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