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Castrovillari, chiesto l’adeguamento delle Unità operative

L’inaugurazione del nuovo blocco operatorio ha determinato l’aumento degli accessi nell’ospedale “Ferrari”

Situazione intricata per il Pronto Soccorso. L'apertura del blocco operatorio (quattro nuove sale) ha sostanzialmente implementato i servizi dell’ospedale “spoke” di Castrovillari. Restano ancora sul tavolo, tuttavia, le problematiche emerse durante l'ultima visita effettuata dal presidente Roberto Occhiuto. Alcuni utenti continuano a chiedere il potenziamento di tutte le Unità operative, che devono essere composte da un personale numericamente adeguato, da macchinari di ultima generazione e da sistemi di sicurezza che impediscano il trasferimento dei pazienti in altri “spoke” della provincia di Cosenza. La richiesta è stata fatta direttamente al Governatore della Calabria da “semplici” utenti che, in occasione dell'inaugurazione del nuovo blocco operatorio, lo hanno “fermato” in corrispondenza del Pronto Soccorso. Si tratta di una Unità Operativa ultimamente trasformata in un reparto capace di curare le persone che non trovano posto in Medicina e Chirurgia. Anche i degenti segnalano tempi di attesa vicini ai dieci giorni con persone in difficoltà assistite, accudite e sostenute come se fossero in un reparto vero e proprio. Tanti gli sforzi fatti dal personale del Pronto Soccorso che, vista l'impossibilità di poter sostenere il sempre maggiore numero di accessi, ha comunque gestito circa 13.232 casi. Larga parte dei pazienti viene poi trasferita e curata in altri ospedali. Soprattutto per l'assenza del reparto di Ortopedia. Tutto al netto di una grave carenza di personale (7 operatori sui 10 necessari) da inserire nei turni di guardia.

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