I “pony exspress” della droga. Serve “fumo”, cocaina, marijuana? Basta digitare sulla tastiera del telefonino il numero giusto, ordinare la “roba e la consegna è a domicilio. Come se fosse una pizza. E se, invece, ci si può muovere liberamente basta conoscere i giusti indirizzi per avere una offerta costante - 24 ore su 24 - come un tempo si usava nei quartieri “proibiti” di Napoli. A Cosenza non ci sono le ville faraoniche dei narcos ma gli alloggi popolari a far da sfondo al mercato della “roba”. Nessun lusso ma tanta miseria umana e puzza di fame.
Mesi d’intercettazioni ambientali, riprese video e interminabili pedinamenti hanno consentito agli investigatori della Mobile di Cosenza, di disarticolare le piazze di spaccio messe in piedi nel centro storico, nel quartiere popolare di via Popilia e nella zona dell’Autostazione. Il capoluogo bruzio disponeva di market degli stupefacenti sempre aperti e facilmente raggiungibili perchè posti nel cuore pulsante dell’agglomerato urbano: sia di notte che di giorno c’era sempre qualcuno pronto a garantire assistenza ai... “clienti”.
I poliziotti del questore Michele Maria Spina ieri hanno smontato pezzo per pezzo la rete di spacciatori eseguendo venti misure restrittive firmate dal gip bruzio Letizia Benigno su richiesta del procuratore capo, Mario Spagnuolo e del pm Maria Luigia D’Andrea. Cinque le persone finite dietro le sbarre, dieci assegnate ai domiciliari e altre cinque costrette all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
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