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Ospedale Cosenza, il bisturi di De Salazar rimuove le chirurgie-bis

Il nuovo atto aziendale prevede l’accorpamento dei dipartimenti “gemelli” per ridurre le spese e aumentare la produttività

Questi tredici anni di commissariamento hanno trasformato l’“Annunziata” in un paesaggio spoglio, con pochi medici e pochi servizi in grado di rispondere all’assedio quotidiano di pazienti da tutta la provincia. Una vertigine di paura che il governatore Roberto Occhiuto ha deciso di rimuovere affidando l’azienda ospedaliera a un manager formato nel laboratorio della sanità della Capitale, Vitaliano De Salazar. A lui, il presidente ha chiesto discontinuità con un passato nebuloso. Il commissario aveva già anticipato le mosse che serviranno a rianimare le speranze dei cittadini nel dossier con il quale un mesetto fa delineò il percorso di uscita dalla realtà disastrosa. Un obiettivo che si ritrova nel nuovo atto aziendale che il manager sta definendo in queste ore insieme ai suoi direttori, Francesco Amato, che guida l’area sanitaria, e Achille Gentile, a capo di quella amministrativa. Insieme stanno vergando un testo agile che sia facilmente attuabile in una realtà addormentata dalle gestioni precedenti poco dinamiche. Il progetto De Salazar è una mappa di priorità che serviranno a modificare il profilo attempato dell’Annunziata.
Per la prima volta, un Atto mette al centro i bisogni. Ed è così che uno dei pilastri su cui è stato impalcato il nuovo piano è rappresentato dalla rimozione, con conseguente accorpamento, dei dipartimenti “fotocopia”. Una scelta necessaria legata alla carenza cronica di personale che non consente di mantenere a galla aree cliniche “gemelle”. Bisogna sfoltire la giungla delle strutture duplicate, impostare una logica dell’assistenza fondata sulle capacità specialistiche e non sulle rendite professionali. Si comincerà dalle varie chirurgie che finiranno, secondo il principio dell’unione che fa la forza, sotto un’unica insegna dipartimentale secondo l’algoritmo che prevede un risparmio di spesa a fronte di un reale aumento di redditività. Un’operazione finalizzata a dare più spazio alle chirurgie e alle sale operatorie, che sono le attività che producono in assoluto i più alti Drg.

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