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Delitto Prisco a Tortora, i tre giovani indiziati fanno scena muta

I tre giovani fermati nella notte di giovedì si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Francesco Prisco

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre giovani fermati nella notte di giovedì scorso per l’agguato nel quale ha perso la vita Francesco Prisco, il 32enne di Tortora.
Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia, nel carcere di Paola, per Angelo Lentini (42 anni di Praia a Mare); Michele Tufano (39 anni di Napoli ma residente a Tortora) e per Jonathan Russo (39 anni di Praia a Mare ma residente a Tortora). I tre, alla presenza dei loro difensori, hanno deciso di non rispondere alle domande del gip Rosamaria Mesiti e del sostituto procuratore Mariolina Bannò. I difensori (gli avvocati Giuseppe Bello, Giuseppe Pizzimeni e Antonio Tomeo) stanno studiando l’ordinanza cautelare eseguita giovedì a carico dei tre.
Nella notte tra il 17 e il 18 febbraio scorsi, Prisco è stato raggiunto da una scarica di pallettoni in via Ruggiero a pochi metri dalla sua abitazione a Tortora e al confine con il territorio di Praia a Mare. Dal suo stesso racconto – contenuto nell’ordinanza firmata dal gip Mesiti – il 32enne fu trovato in una pozza di sangue dai residenti della zona che immediatamente chiamarono i soccorsi. Prisco fu trasportato prima all’ospedale di Praia a Mare e subito dopo fu trasportato nell’ospedale di Cosenza dove fu sottoposto a un primo intervento chirurgico per asportare i colpi.

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