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Cassano, quattro anni e due mesi per estorsione aggravata

Chiesero il “pizzo” a un’impresa edile. Sentenza di condanna per Siciliano e Cerchiara

Il gup distrettuale di Catanzaro Chiara Esposito ha condannato, in abbreviato, a quattro anni e due mesi Piergiorgio Siciliano (difeso dall’avvocato Ettore Zagarese) e Alessandro Cerchiara (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò). Ai due è stata anche comminata una multa di tremila euro ciascuno e inoltre sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Entrambi erano finiti a giudizio con l’accusa, m ossa dalla Dda di Catanzaro, di tentata. I Carabinieri della Compagnia di Cassano avevano dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda – guidata dal Procuratore capo Nicola Gratteri – nei confronti dei due soggetti entrambi già noti alle forze dell’ordine. I fatti risalivano all’aprile sempre del 2021 quando – secondo l’accusa – Cerchiara e Siciliano – avrebbero chiesto all’impresa catanzarese un obolo di ben quindicimila euro. estorsione mafiosa per una serie di lavori nel cimitero comunale. Il pm Alessandro Riello infatti riteneva che i due imputati avessero imposto una richiesta estorsiva con presunti metodi mafiosi a una ditta della provincia di Catanzaro che stava costruendo una serie di loculi nel camposanto cassanese. I due, nel maggio del 2021, erano finiti in manette in manette con l’accusa di tentata estorsione nei confronti di una impresa edile impegnata in una serie di lavori di sistemazione e rifacimento nel camposanto della cittadina sibarita.

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