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Rende, la Commissione deposita la relazione sulle infiltrazioni

Il prefetto di Cosenza dovrà trasmetterla al Viminale entro 45 giorni. Il Comune travolto dalle inchieste di due Procure calabresi. L’accesso antimafia disposto dopo il blitz della Dda a settembre

Terremoto giudiziario al Comune di Rende

La relazione finale. La Commissione di accesso antimafia inviata per sei mesi nel Comune di Rende ha concluso il suo lavoro di analisi e accertamento. Il testo redatto dai commissari, guidati dal prefetto Antonio Reppucci, è stato consegnato in Prefettura come prevede la normativa vigente.
Il rappresentante locale del Governo, il prefetto Vittoria Ciaramella, entro massimo 45 giorni dovrà trasmettere la relazione della Commissione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che avrà, a sua volta, un termine perentorio di tre mesi di tempo per proporre al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scioglimento dell’ente pubblico territoriale per infiltrazioni mafiose. In caso contrario il il titolare del Viminale potrà disporre con decreto ministeriale l’archiviazione della procedura. Il prefetto Ciaramella, nelle prossime settimane, convocherà il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, al quale illustrerà il lavoro svolto dai commissari antimafia. Del Comitato, oltre ai rappresentanti di tutte le forze di polizia e delle procure di Catanzaro e Cosenza, fanno parte di diritto pure il sindaco della città capoluogo e il presidente della Provincia. Tutti i componenti saranno vincolati alla assoluta “segretezza”. In caso di manifesta presenza di condizionamenti mafiosi e di altrettanto manifesta messa in discussione del cosiddetto “buon andamento della pubblica amministrazione” i tempi di un eventuale scioglimento potrebbero essere molto più rapidi rispetto al margine massimo previsto.

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