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Ornella Nucci, prima donna alla guida degli avvocati: “Un privilegio guidare l’Ordine”

Il Foro bruzio è il più numeroso della regione e conta su 2400 iscritti e 700 praticanti

Ornella Nucci guida il Consiglio dell’ordine degli avvocati. Un ruolo nuovo e impegnativo per quest’avvocata con il piglio della “combattente”. Avvocato Nucci che effetto le fa essere la prima donna eletta alla guida dell'Ordine forense?
Mi fa sentire in cima ad una montagna, dove l’aria è pura e rarefatta e non può essere inquinata. Quello dell’Avvocatura è il mondo che ho scelto e nel quale ho investito tutto il mio impegno professionale ed avere, oggi, la consapevolezza di aver cambiato il corso della storia del Foro bruzio, peraltro eletta alla vigilia dell’8 marzo, mi restituisce una sensazione di grande appagamento. Da quelle altezze ho la sensazione di essere ad un passo dal cielo, ma, con la concretezza che mi contraddistingue, so anche che devo rimanere con i piedi ben saldi a terra, guardando a quell’Avvocatura che, tutti i giorni, vive mille difficoltà e che si aspetta tanto.
Qual è stata l'emozione provata ed a chi ha pensato per primo ricevendo l'incarico?
Un’emozione indescrivibile, soprattutto per i tanti attestati di stima ricevuti e per le centinaia di telefonate di amici e colleghi, che, in quei primi momenti, mi hanno letteralmente sommersa! All’uscita dal Tribunale, avvenuta a tarda sera, la prima cosa è stata l’abbraccio, lunghissimo, di mia figlia, che mi è venuta incontro con un fascio di fiori bellissimi, insieme a mio marito e tutti i miei compagni di avventura, che non posso né voglio lasciare indietro. Il mio primo pensiero è stato per mio padre, che non c’è più da diversi anni, ma che continua ad accompagnarmi sempre e che sarebbe stato fiero di questo traguardo.
Lei era alla guida di una lista autonoma e in una posizione di equidistanza dalle altre due liste: la sua elezione ha suscitato frizioni?
Più che frizioni, ha suscitato alcune reazioni scomposte, espresse anche nel corso dei primi Consigli, da parte di chi non ha accettato questo risultato e la conseguente sconfitta. Ma, come sa chi mi conosce, sono dotata di grande coraggio e non mi lascio scalfire, perché ho progetti più importanti ed esaltanti ai quali dedicare la mia attenzione. Anche perché, dalla mia parte ho la consapevolezza di avere chiesto – in più occasioni ed anche per iscritto – ai due schieramenti usciti vincitori, ma in sostanziale pareggio, di abbandonare i personalismi e di sedersi attorno ad un tavolo per offrire al Foro un Consiglio coeso, fatto, prima di tutto, da Colleghi. Uno dei due schieramenti non ha voluto cogliere questo invito ed io ho fatto le mie scelte, in maggiore coerenza rispetto alla mia candidatura autonoma e, di sicuro, non nel segno della continuità con la precedente compagine, della quale pure ho fatto parte, nelle vesti di Consigliere Tesoriere.

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