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Cuore d'oro a Cosenza, centenario dona 200mila euro all'ospedale

L’ospedale di una città è destinato a far parte a pieno titolo della storia di una comunità. Dal 1939, ma le tracce della sua nascita giungono addirittura al 400, l’Annunziata, come un avamposto di sicurezza, registra le tappe  dell’evoluzione medico-scientifica e i progressi dell’umanità.

Il primo intervento chirurgico, l’avvento dei vaccini, l’istituzione della Terapia Intensiva, il primo trapianto di rene, la chirurgia robotica di questi giorni.

I reparti dell’Annunziata si popolano di nomi: Felice Migliori, Roberto Falcone, Mario Valentini, Antonio Castrignanò, Albino Lucente, Antonio Petrassi. Nomi che hanno segnato un passaggio importante nella storia dell’Hub più grande della Calabria, finiscono spesso con l’essere, ignoti ai più, solo indicazioni di reparto.

Capita poi che tra le targhe senza volto ci sia quella di un cittadino che ha deciso di donare una somma di denaro - duecento mila euro - all’ospedale della propria città.

Vincenzo Scolastico, classe 1923, a dicembre un secolo di storia vissuta tra il lavoro e il volontariato: una vita da impiegato, all’Ufficio Imposte indirette di Cosenza dove trascriveva gli atti notarili. Un percorso lavorativo esemplare, contrassegnato da abnegazione e un alto senso del dovere: mai un giorno di malattia. Con la sorella, Irma Scolastico, di professione sarta, ha condiviso la sua vita familiare.

Un giorno, con lucida determinazione, il signor Scolastico convoca il suo avvocato Pasquale Pisani e a lui affida la volontà di donare una somma di denaro all’ Azienda Ospedaliera di Cosenza, in favore dei reparti di Onco Ematologia. Nei giorni successivi incontra il Commissario Straordinario, Vitaliano De Salazar, al quale manifesta, a fronte del lascito, un unico desiderio: una targa in ricordo dei fratelli Scolastico.

E la targa è stata affissa al Mariano Santo, all’Ambulatorio di Ematologia intitolato per l’appunto “Ad Irma e Vincenzo Scolastico”; è stato proprio il signor Scolastico, il giorno dell’affissione della targa, a  consegnare personalmente, nelle mani del Commissario l’assegno della donazione, suscitando la commozione dei presenti, per la generosità di un gesto che sintetizza uno stile di vita, esemplare, rivolta ad aiutare il prossimo, contrassegnata da senso civico e riconoscimento del valore di bene comune di un ospedale pubblico.

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