Trova riparo dalla pioggia nell’androne di un palazzo e dà alla luce 10 cuccioli. È la storia di una cagnolina randagia, ribattezzata “Biondina” e che rappresenta l’emblema dell’urgenza del problema del fenomeno del randagismo non solo in città e nel territorio, ma proprio in tutta la ragione. I cuccioli sono venuti alla luce in un condominio di via Rimembranze a Corigliano e subito si è posto il problema di dare una sistemazione alla cagna e ai suoi cuccioli. L’episodio è stato anche denunciato dall’associazione Stop Animal Crimes che dopo aver allertato l’autorità competente ossia l’Asp e la Polizia Locale afferma di essere stata costretta a rivolgersi ai Carabinieri per sollecitare l’accalappio dopo quasi due giorni di permanenza dell’animale nel palazzo. Partendo proprio da questo ultimo “caso limite” l’Associazione animalista ha deciso di informare il Prefetto della Provincia di Cosenza a cui è stato chiesto di indire un tavolo tecnico con i Comuni interessati, «poichè il randagismo ha assunto un livello intollerabile e non da oggi. Randagi presenti ovunque, si legge nella nota – costretti a ripararsi nelle case dei cittadini, vaganti pericolosamente per la vie di comunicazione stradale e spesso vittime di avvelenamenti quale deterrente fai da te di criminali». Un problema, si sottolinea, dai connotati sanitari, ambientali, politici e giudiziari che ha saturato non solo il territorio ma anche i canili e non solo quelli convenzionati di Rossano e Cassano allo Jonio, «quale conseguenza di aver sempre ignorato l’importanza di arginare le nascite mediante azioni preventive».
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