È l’ora della chiarezza, ma anche di passare all’azione. Sulla vicenda della ipotetica riapertura del tribunale di Corigliano Rossano tutti sono concordi nel dire di non fare polemica, ma alla fine la polemica, politica, sta tenendo banco rispetto invece ad azioni corali che urge mettere in campo. In tal senso è stato molto chiaro il senatore di FdI Ernesto Rapani che ieri mattina in partecipato dibattito organizzato dal coordinamento cittadino del partito della Meloni ha illustrato i punti i chiave del percorso che ha intrapreso in seno alla commissione giustizia portando avanti il ddl sulla riapertura di alcuni tribunali soppressi da sottoporre al Governo che a sua volta ha già manifestato la volontà di agire in tal senso. Ebbene Rapani dopo aver illustrato, carte alla mano, la situazione anche di altri sedi storiche di tribunali soppressi i cui consigli comunali hanno già prodotto delibere all’unanimità, è tornato a chiedere ancora una volta al sindaco Stasi di agire con azioni ufficiali «una amministrazione risponde ad un’altra amministrazione con atti formali», invitandolo a deliberare la disponibilità dell’immobile dell’ex palazzo di giustizia, aggiungendo che il sindaco starebbe tergiversando perché avrebbe destinato l’edificio alla sede dell’ufficio provinciale del lavoro e ottenere un finanziamento della regione 1,5 milioni di euro. A questo punto Rapani ha chiesto di scegliere un altro immobile per questa destinazione e deliberare la disponibilità dell’edificio di via S. Stefano che è già pronto ad ospitare il tribunale.
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