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Cosenza, medici in fuga dagli ospedali: ci pensa l’Unical a farli tornare

Nel 2022 più di 200 hanno lasciato secondo l’Anaao in Calabria

Nicola Leone e Roberto Occhiuto

Il problema storico, la metastasi della sanità calabrese, è affiorato nei giorni peggiori della battaglia al Covid. Quel problema di mancato turnover del personale sanitario in corsia aveva lasciato ovunque ranghi ridotti mentre le stanze si riempivano di malati più o meno gravi. E così è cominciata la fuga dei camici bianchi. Gli anziani vanno in pensione e quelli più giovani lasciano il posto che avevano sognato dopo anni di studio tra università e specializzazione. Scappano presto per poter tornare a vivere. Soprattutto chi lavora nei reparti di emergenza è stravolto da carichi che col Covid sono diventati insostenibili. Carichi non più compatibili con il work life balance. E i medici scappano via. Secondo il leader nazionale di Anaao, Pierino Di Silverio, nel 2022, in tutta Italia, ben tremila medici hanno lasciato il lavoro in corsia. In Calabria sono più di 200 secondo le stime del segretario regionale, Luigi Ziccarelli. E, di conseguenza, aumentano quelli a convenzione, i cosiddetti “gettonisti” che complicano le condizioni di salute del sistema snaitario.

Se si vuole servizi sanitari di qualità bisogna investire, rendendo attrattivi i nostri ospedali. La carenza cronica di personale non consente di mantenere a galla strutture efficienti. L’obiettivo dei lea resta un miraggio. E, allora, l’Unical può diventare un alleato strategico per il governatore Roberto Occhiuto. L’idea di generare professionalità del mondo sanitario a chilometro zero rappresenta una grande opportunità di invertire la rotta della carenza di personale in corsia. La Facoltà di Medicina consentirà di produrre maggiori competenze in un sistema sanitario che ha bisogno di mettere al centro del suo interesse il diritto alla cura dei calabresi. Una intuizione del rettore Nicola Leone che ha disposto una call, con scadenza il 31 maggio, per manifestazioni d’interesse aperta a docenti e a ricercatori di area medica. La disponibilità richiesta è nella didattica all’Unical e nella clinica all’Annunziata, all’Inrca e nelle altre strutture assistenziali dell’Asp.

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